Come scrivere un articolo di cronaca | #MasterGiornalismoEidos Week-end 1

Pronti per una nuova edizione (la numero 28!) del Master in Giornalismo e Giornalismo Radiotelevisivo. In aula, per questo primo weekend, Massimo Martinelli, capo servizio de Il Messaggero.

di LISA HALFON

L’edizione numero 28 del Master in Giornalismo e Giornalismo Radiotelevisivo di Eidos Communication si apre con Massimo Martinelli, direttore della sezione cronaca nera de Il Messaggero.

Si parte dall’ABC:

  •  cosa significa lavorare per una testata;
  • come scrivere un pezzo di cronaca;
  • come selezionare i dati e le fonti a disposizione.

Un giornalista deve sapersi muovere nella città in cui accade la vicenda da descrivere. Non deve fare l’errore di pensare che il suo unico punto di riferimento possa essere la sedia e il computer presenti nella postazione d’ufficio da cui lavora. Dovrebbe saper individuare i possibili testimoni presenti “in strada” nel momento il cui il loro sguardo coglie qualcosa di inedito…e quindi interessante per il quotidiano. Si deve essere capaci di trovare le notizie, oltre che saperle scrivere!

Scriviamo per sedurre e per creare una forte empatia con l’altra persona che ci legge. Le riflessioni altrui posso essere stimolate attraverso la notizia. Il compito di un cronista è trasformare qualcosa che al momento è suo, ma che deve (e vuole) diventare qualcosa che è di pubblico dominio. Il lettore deve rimanere incollato sul nostro pezzo dall’inizio, fino alla firma conclusiva.

Prima di cimentarsi a scrivere qualsiasi cosa, ci si dovrebbe chiedere:

  1. Perché scrivo: ho passione per i fatti e scrivo per qualcosa che valga la pena;
  2. Per chi scrivo: scrivo per le persone che sono interessate alla notizia, e che sono disposte a leggermi;
  3. Qual è l’essenza del mio messaggio: costruire l’immagine nitida di ciò che è successo. La lingua italiana per la sua ricchezza lessicale offre la scelta un lemma piuttosto che un altro. Dal pezzo traspare una sensazione negativa/positiva individuabile e trasmissibile.

Bisogna sempre aver cura di rileggere più volte quello che abbiamo buttato giù nella bozza iniziale del nostro pezzo. Quest’ultimo deve essere scritto in maniera interessante, non calpestando i congiuntivi e non gettando le oggettive dal finestrino. Non si deve dar da mangiare al maiuscolo. Si devono evitare metafore stantie. È bene rallentare il ritmo di scrittura in presenza di una citazione. Cercando poi di evitare il cosiddetto “sonno verbale” nel corpus principale del pezzo scritto. Il ritmo deve essere sempre costante.

Tutto si riassume nell’acronimo della “regola del PORCO:  

PENSA

ORGANIZZA

RIGURGITA

CORREGGI

OMETTI

Martinelli ci mette alla prova con diverse esercitazioni legate a notizie di cronaca, simulando anche come si svolge una conferenza stampa. Noi siamo i giornalisti assetati di dettagli e curiosi di quanto lui ci trasmetterà grazie alla sua esperienza sul campo e professionalità di giornalista.

I nostri Pc iniziano a ticchettare freneticamente, intenti a cogliere le parole chiave e creare il pezzo che vogliamo presentare.

La partecipazione del nostro gruppo è attiva, e tutti sono impegnati a scrivere e pensare a possibili dettagli che saranno cruciali nella risoluzione del caso presentato.

Appuntamento alla prossima lezione. Sempre a Roma. Sempre qui, alla Eidos Communication.

Stay Connected! 🙂