Come creare da solo il tuo video per un servizio al telegiornale | #MasterGiornalismoEidos Weekend 5

Quinto appuntamento con il Master in Giornalismo e Giornalismo Radiotelevisivo. In aula, insieme alla classe #MasterGiornalismo28, c’è Michele Ruschioni, direttore di NoiRoma.it, responsabile ufficio stampa dell’Acquario di Roma e videogiornalista del Messaggero.

di LISA HALFON*

Siamo arrivati a metà del nostro percorso da partecipanti nella 28esima edizione del Master in Giornalismo e Giornalismo Radiotelevisivo di Eidos Communication.

Il nostro docente è Michele Ruschioni, giornalista politico ed enogastronomico, addetto stampa e direttore di due testate online.

La lezione è incentrata sulle teorie e tecniche di giornalismo televisivo: impareremo attraverso i nostri video come la televisione possa evidenziare i possibili difetti, mostrando – senza chiedere permesso – caratteri e particolari della propria personalità.

Nell’elaborazione del discorso da dire di fronte allo schermo, bisogna prestare attenzione a vari – ma fondamentali – elementi che potrebbero pregiudicare la riuscita della performance in video:

  • Fondamentale è la sintesi giornalistica: ogni parola deve essere scelta e pesata; oltre che nel pezzo scritto, questo punto vale anche per la televisione.
  • Si deve fare attenzione alla luce presente nell’ambiente in cui si gira. Bisogna modificare le modalità di ripresa della telecamera per non creare effetti di riverbero nelle immagini, o magari la sensazione di “immagine bruciata” dovuta ad un mancato contrasto di luce.
  • L’abbigliamento deve essere in linea con la stagione, e possibilmente con il contesto ambientale in cui ci si trova.
  • Si deve cercare di mantenere una posizione statica mentre si parla, gesticolare il meno possibile, e cercare di mantenere il microfono in linea con l’inizio del mento. La bocca si deve vedere.
  • Le immagini devono essere curate, e in fase di montaggio i post che riguardano le date, le foto e i personaggi devono mantenere una propria coerenza e coordinazione rispetto al giorno e al contesto in cui saranno mandate in onda; o pubblicate sul giornale online.  
  • Per legare due argomenti apparentemente slegati, è necessario trovare una frase che ne sia un collegamento naturale. Affinché il discorso possa mantenere la propria linearità.

Per fare un video di un minuto e mezzo bastano dieci immagini significative, e ben fatte (la durata mediata di ciascuna di esse deve essere di circa otto secondi) dal punto di vista pratico. Questa regola vale soprattutto per riprese fatte all’esterno, in occasione di fiere e/o particolari eventi di rilievo sponsorizzati da enti istituzionali.

Le immagini devono essere ferme, e particolari scene “a effetto” possono rendersi attuabili mediante la conoscenza delle tecniche di ripresa. Per esempio, l’idea di ampiezza e di larghezza dell’immagine da riprendere, può esser resa attraverso un mezzo giro di telecamera, seguito da un lento movimento che dall’alto mira verso il basso. Oppure, nel caso di oggetti e persone che devono apparire più alti rispetto a ciò che sono nella realtà, l’inquadratura dovrà partire dal basso della loro figura.

Se ci si trova a fare delle interviste all’esterno, è bene ricordarsi che il rischio di un contrasto di luce o dell’effetto di “aria nella testa” è sempre in agguato. Pertanto, il consiglio per chi è ancora alle prime armi è di mettere il soggetto al centro della telecamera. Il soggetto può essere posto in una particolare area del video, a destra o a sinistra, e in fase di montaggio sarà possibile aggiungere un sottopancia o magari uno sfondo suggestivo.

Bisogna sempre ricordare che lo studio delle immagini e delle inquadrature è fondamentale. Le diverse uscite “sul campo”, coordinate dall’esperienza e dall’occhio critico di Michele Ruschioni, ci hanno aiutato a comprendere l’importanza dello studio e della progettazione per il discorso da dire, e per le immagini da scegliere per i video.

La cosa fondamentale è imparare a trasmettere in modo chiaro e diretto una storia, che oltre alla parola deve esser corredata da sensazioni e significati racchiusi in immagini “parlanti”.

Dopo la pratica all’esterno non mancano suggerimenti tecnici e stilistici per poter creare da soli un bel video, attraverso la conoscenza dei principali programmi di montaggio. In particolare parliamo di Premiere, e impariamo a fare il “taglia e cuci” delle scene e a inserire le immagini prescelte nella Timeline del programma.

Contenti di aver sperimentato sul campo le tecniche teoriche inerenti al giornalismo televisivo, ringraziamo Michele Ruschioni e ci salutiamo nell’attesa del nostro prossimo appuntamento insieme 🙂


NON PERDERTI NEANCHE UN WEEKEND DEL MASTER IN GIORNALISMO E GIORNALISMO RADIOTELEVISIVO: