AL VIA IL MASTER IN GIORNALISMO: PICCOLI ACCENNI TEORICI ED ESERCITAZIONI PRATICHE DEL PRIMO WEEKEND.

 

Diciannove ragazzi provenienti da città diverse, con esperienze similari, ma non identiche, si sono ritrovati nell’aula del Centro Congressi Cavour accomunati dallo stesso sogno: diventare giornalisti. Parte con questo slancio di entusiasmo il primo weekend del Master in Giornalismo e Giornalismo Radiotelevisivo di Eidos Communication.

Marco Bracconi, ex caposervizio di Repubblica.it e nuovo caposervizio dell' inserto culturale di Repubblica, introduce la lezione con un assunto fondamentale  del discorso sul giornalismo: quello sull’oggettività.

 

“Ragazzi, ricordatevi che il giornalismo non è mai oggettivo. Anche nella singola scelta di un aggettivo c’è del nostro. Il compito di un bravo giornalista non è quello di essere imparziale, ma credibile”

 

Come si scrive un articolo efficace? Come si costruisce un titolo accattivante? Quali sono le gerarchie di una redazione? Da questi interrogativi prende il via la lezione vera e propria. I giornali cartacei, rispetto al web, sono un mondo completamente diverso. I quotidiani o le riviste, al contrario di quello che si possa credere, non stanno morendo, ma stanno attraversando un periodo di transizione e cambiamento.

I giornali sono strutturati in modo che il lettore possa essere catturato visivamente e scegliere di conseguenza ciò che più lo interessa. Questo avviene grazie a: titoli, costruzione degli articoli e disposizione grafica delle pagine.

Proprio da questo primo concetto parte la prima esercitazione. Scrivere un titolo incalzante, con un attacco coerente. Nonostante le prime perplessità dovute al nostro essere “sconosciuti”, attacchiamo a scrivere. Dopo pochi minuti, Bracconi ci ferma e uno ad uno inizia a correggere i nostri pezzi.

L’entusiasmo di essersi messi alla prova grazie alla lezione dinamica e stimolante è già palpabile dal post pausa pranzo. Nel pomeriggio ci vengono illustrate le diverse tipologie di articolo, ma la nostra curiosità si sofferma sul come scrivere un’intervista. Ci vengono spiegate le regole fisse e le attitudini. La buona riuscita dell’intervista, oltre che dalle informazioni fornite dall’intervistato, dipende moltissimo dagli atteggiamenti e dai comportamenti che ha assunto durante la stessa.

 

“L’espressione non verbale può fornire importanti indicazioni sugli stati emotivi dell’intervistato, per questo motivo è fondamentale prediligere le interviste vis à vis”

 

La domenica mattina siamo tutti più rilassati e non vediamo l’ora di iniziare ad “assorbire” tutto ciò che Marco Bracconi ha da trasmetterci. Iniziamo la lezione imparando a riconoscere i vari ruoli che si trovano all’interno di una redazione: il direttore, il vice, il desk, i caporedattori, i capiservizio, i redattori, i collaboratori esterni e gli inviati. Questo ci dà la dimensione della macchina organizzativa che si trova dietro ad un quotidiano.

 

 

Il pomeriggio è stato dedicato interamente alla costruzione vera e propria di un giornale, ovvero il processo produttivo che porta all’uscita in edicola di un quotidiano. Divisi in gruppi, con una categoria assegnata (cronaca,sport, esteri), ci siamo cimentati nella costruzione delle pagine. Quale notizia aveva la precedenza? Quale articolo doveva essere integrato con box e schemi riassuntivi?

In un weekend di lezione, ci rendiamo conto di aver già imparato molto, come si costruisce un titolo e in generale come scrivere un buon pezzo, quali sono le figure che si trovano all’interno di una redazione e gli ingranaggi del processo produttivo. Usciamo da queste due giornate stanchi, ma pienamente soddisfatti.