Comunicazione politica: gestione della crisi e talk show politico

Caro Frank ci siamo.

È l’ultima parte del racconto, del romanzo “politico”. Questo week end si chiude l’esperienza del Master di Eidos in Consulenza Politica e Marketing Elettorale di Eidos Communication. Sono però sicuro che per noi masteristi si apriranno tantissime opportunità già da domani.

Abbiamo concluso con due argomenti chiave: la comunicazione di crisi nel ramo istituzionale e la composizione di un talk politico televisivo.

La comunicazione di crisi istituzionale

Ad inizio giornata abbiamo fatto un ripasso insieme al dott. Umberto Febbraro, esperto di comunicazione istituzionale, soffermandoci sul piano di comunicazione “ideale”. Come si struttura? Quali sono le sue fasi?

Si parte con la definizione degli obiettivi della committenza per poi passare all’analisi del contesto in cui ci si muove: dai competitors alla “leva economica” ossia tutto quello che può influire sul raggiungimento di determinati OBIETTIVI.

Il territorio, la società, le regole del gioco, le tecnologie, sono tutti elementi che ci aiutano a seguire ed analizzare lo scenario. Ma quello che interessa – e che fa la differenza – è seguire il trend di questi micro-mondi. La lettura dei fatti fa infatti salire la qualità del lavoro. La tecnologia per esempio è un campo che va attenzionato con cura, perché influisce direttamente o indirettamente con il cambiamento dello scenario, del linguaggio e del contesto sociale.

La finalità principale della comunicazione è quella di PRODURRE COMPORTAMENTI (convincimenti). Con lo scenario vanno anche interpretati i destinatari: a chi ci si rivolge? Esiste un solo pubblico?

Bisogna quindi definire il PUBBLICO, il TARGET di riferimento e gli STAKEHOLDER.

Nella comunicazione ci sono poi degli obiettivi specifici, quantificabili e contestualizzabili, quali per esempio il raggiungimento di un dato consenso on-line.

Si passa poi al posizionamento di immagine: bisogna definire una modalità. La fase strategica vera e propria riguarda l’attuazione del piano, la sua programmazione.

Si programmano le azioni da realizzare e si monitorano i risultati per poi riprogrammare la fase successiva.

Nelle istituzioni e nel mondo dell’impresa si parla di Corporate Society, ossia di quei fattori di utilità che un’azienda, per esempio, generano verso la società (la banca genera posti di lavoro e ricchezza). Bilanci di sostenibilità o bilanci sociali sono gli strumenti che un politico o un’istituzione devono sempre avere bene in vista. È infatti uno degli elementi con cui si rendiconta l’attività di comunicazione.

La gestione della crisi

La crisi e l’emergenza sono due cose diverse. Si parla di EMERGENZA quando siamo in un’organizzazione che sa di avere un problema e deve porre rimedio. Il fattore può incidere a livello pesante, quando questo è pubblico è già emergenza.  Si verifica una CRISI quando un fattore non previsto ma prevedibile che si verifica e diventa di dominio pubblico danneggiando così gli interessi dell’organizzazione o del politico. Se si diviene attaccabili, il professionista si deve preparare: prevedere per prevenire e programmare per proteggere.

Il risk analysis interviene sui fattori di rischio eventuali. La seconda fase è la preparazione della crisi: training (public speaking, gestione della capacità del portavoce dell’azienda e di chi è messo in prima fila). E la terza fase è la gestione della crisi. Bisogna poi tradurre una crisi in una opportunità (“i fatti non si ribaltano” è lo slogan post-crisi nel caso della Mercedez e della sua Classe A risultata difettosa) ed è la quarta fase.

Non è emergenza tutto ciò che è stato previsto. Un buon monitoraggio ci consente di capire che tipo di problema sta arrivando. Anche per le crisi bisogna costituirsi degli alleati, in politica sono gli opinion leader, i personaggi dello spettacolo e i centri studi. Il segreto? Dosare la razionalità, sempre dopo la parte emotiva: poche informazioni ma chiare. In qualsiasi occasione di crisi l’intervista prima o poi va concessa quindi si apre, prima, un negoziato. L’intervista è un processo negoziale con un momento di emotività, uno di razionalità e uno in conclusione di emotività.

Viaggio dentro il talk show politico… e non solo

Nella seconda parte del week end ci siamo addentrati nel mondo del talk formato infotainment. Avevamo già visto il modello “approfondimento giornalistico” con il format Omnibus, qualche settimana fa. Questa volta è toccato a Rosa Melucci parlarci dei nuovi risvolti del talk politico. La dott.ssa Melucci è infatti giornalista e autrice di Agorà, il format che va in onda ogni mattina su Rai 3 condotto da Gerardo Greco.

«Un talk politico non deve solo parlare di politica» 

Questo perché la direzione presa negli ultimi tempi dopo la crisi dei talk, è stata quella di frammentare il contenuto. Quindi oltre alla politica, l’intrattenimento ma anche la cronaca e l’attualità.

Per far fronte alla crisi del talk Agorà si è inventato la segmentazione del format

  • Collegamenti
  • Inviati e corrispondenti Rai non necessariamente di Agorà
  • Servizi filmati, solo due al giorno.
  • Moviola basata sui filmati della Rai e della rete, preparati prima (30 secondi)
  • Agenzie
  • Tavolo tematico, 3 al giorno

Lo schema è lo stesso ma la geometria è variabile. Il format deve adattarsi all’audience e alle fasce di pubblico. L’autore segue quindi una strategia per riempire le due ore del programma. Durante l’esercitazione abbiamo simulato la programmazione di una puntata, con scelta dei macro-temi e degli ospiti, i collegamenti e i servizi. È stato molto interessante scoprire quanto oggi il talk “politico” – ma non solo politico – sia fatto di micro-contenuti che seguono sempre una strategia ben precisa.

Questo serve a un buon consulente politico per preparare il suo cliente, fargli sapere a “cosa va in contro” perché probabilmente per essere più appetibile deve essere in grado di lanciare il suo messaggio politico rispettando tempi e modi del contesto televisivo.

La fine di un viaggio

A fine giornata, esame finale del Master e festa di chiusura, come nelle migliori occasioni. Ci siamo salutati con la testa e il cuore pieni di trucchi e strumenti per svolgere al meglio questo fantastico lavoro. Per molti il viaggio riparte da domani, attraverso stage e tirocini organizzati da Eidos.

So già che i miei colleghi si faranno strada, perché la voglia di mettere in pratica tutti gli insegnamenti accumulati settimana dopo settimana, è tanta. Se non li vedrai, sentirai il rumore, caro Frank. Magari il tuo prossimo avversario, sarà propri uno dei “nostri”.

Che la forza sia con voi. Il viaggio inizia da qui. Alla prossima Call to action.


SANTI CAUTELA

Siciliano. Laureato in Comunicazione Politica all'Università Torvergata di Roma. Giornalista praticante, vignettista e blogger per salvateletica.it. Autore di Kennedy, un socialista alla Casa Bianca (Historica, 2015).

Ho collaborato con l'Avanti onlineIl Secolo d'Italia e altre testate locali siciliane. Amo il mare, House of Cards e la Juve.


Non perderti neanche un weekend del Master in Consulenza Politica e Marketing Elettorale:

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